Chi Siamo
La squadra
Associazione Comunico nasce nel 2014 dalla collaborazione professionale dei suoi Soci fondatori, crescendo sempre di più grazie a tutti i suoi Soci e professionisti.
Assistenti all’autonomia e alla comunicazione, Interpreti e Docenti di LIS - Lingua dei Segni Italiana, Interpreti di LIS-tattile, Logopediste/ti, Assistenti tiflodidattici, Educatrici/ori, Psicologhe/gi, Pedagogiste/ti, Insegnanti, Formatrici/ori.
Cosa facciamo?
Associazione Comunico mette in contatto aziende pubbliche e private con Interpreti diplomate di LIS, lingua dei segni italiana, e LIST, lingua dei segni italiana tattile (per persone sordocieche). Fornisce assistenza scolastica ed extrascolastica ad alunni e studenti (anche universitari) sordi oralisti (che non usano la Lingua dei Segni) e segnanti, attraverso Assistenti alla Comunicazione qualificati, Logopedisti e Psicologi, Specialisti nella multimodalità di approccio e intervento.
Si occupa inoltre di altre disabilità sensoriali, accogliendo al proprio interno anche Assistenti all'Autonomia per alunni e studenti ipovedenti, ciechi e sordo-ciechi.
Organizza progetti di formazione (come ad esempio corsi di italiano e di inglese per persone sorde), incontri culturali (visite guidate a musei o a siti archeologici, gite nei parchi naturali, attività ludiche all’aperto), attività extrascolastica per bambini (incontri in ludoteca, laboratori didattici) e di socializzazione per adulti sordi oralisti, segnanti e bilingui, senza distinzione alcuna.
Con l’obiettivo primario dell’integrazione organizziamo corsi di sensibilizzazione sulla sordità e di approccio corretto alla persona sorda, rivolto a operatori pubblici (uffici pubblici, comune, provincia, università), docenti scolastici, insegnanti di sostegno, operatori socio-sanitari (sportelli, ospedali), ricercatori, familiari o conoscenti di persone sorde, curiosi.
Per vedere le attività realizzate in questi anni visita la nostra Gallery.
La sordità
Secondo i dati diffusi dall'Organizzazione Mondiale della Salute, in occasione dell'International Ear Care Day il 3 marzo 2014, risulta che la sordità interessi il 5,3% della popolazione mondiale, ovvero 360 milioni di persone.
Per quanto riguarda l'Italia, ogni anno l’1,8‰ dei bambini nasce sordo profondo. Ai bambini sordi congeniti si aggiungono quelli che acquisiscono la sordità prima dei 3 anni di vita (1%) e tra i 4 e i 12 anni (2%), dunque nascono circa 50-100 bambini sordi ogni mese, da 600 a 1200 ogni anno.
Questi numeri indicano chiaramente l’impatto che la disabilità uditiva ha nella società tutta.
Nel 90% dei casi, i bambini sordi hanno genitori udenti spesso non preparati ad affrontare la sordità dei propri figli.
Le persone sorde usano due metodi per comunicare: ci sono sordi detti “oralisti” che usano esclusivamente la lettura labiale e la lingua vocale, mentre ci sono sordi che usano sia la lingua dei segni, detti “segnanti”, sia l’oralismo, quindi bilingui.
La cecità
Secondo un rapporto ISTAT del 2013 la disabilità legata al deficit visivo coinvolge, in maniera più o meno grave, 2,2‰ della popolazione.
I disabili visivi si suddividono in ciechi e ipovedenti.
In Italia, si considerano cieche le persone con residuo visivo pari a zero ma anche coloro con una visione (con correzione) che arriva fino ad 1/20 e/o che hanno un campo visivo fino al 10%.
Gli ipovedenti con visione tra 1/10 e 3/10 (con correzione) e/o campo visivo fra 10% e 30%.
La sordocecità
In Italia i casi di sordocecità sono più diffusi di quanto si pensi, studi a livello europeo hanno stimato, infatti, che nel nostro paese le persone sordocieche sono dai 3.000 agli 11.000.
La condizione di sordocecità consiste nel non poter vedere, sentire. Queste sono le premesse per uno stato di isolamento assoluto. Il 95% di tutto ciò che apprendiamo viene percepito attraverso la vista e l’udito.
Chiudendo gli occhi e tappandosi le orecchie non si ha le piena percezione di cosa vuol dire essere sordociechi.
Per comunicare vengono utilizzati sistemi di comunicazione che privilegiano come principale canale sensoriale il tatto, si tratta di codici che vanno dal più semplice ai più complesso, il cui uso varia a seconda dell’età e delle capacità residue possedute dalla singola persona (Braille, Metodo Malossi, stampatello sulla mano, LIST lingua dei segni tattile).
La sordocecità non era riconosciuta come patologia unica e specifica, fino alla legge 24/06/2010 n.107 "misure per il riconoscimento dei diritti alle persone sordocieche", così come previsto dal Parlamento Europeo nella "Dichiarazione scritta sui diritti delle persone sordocieche" del 12 Aprile 2004.